Alla scoperta dei luoghi e dei reperti legati alla storica battaglia delle Egadi del 241 a.C.: Marausa Lido, Mozia, Il museo archeologico di Marsala, l’ex Stabilimento Florio a Favignana e le Case Romane a Marettimo
Sommario
La storia
Tanti secoli orsono, prima della venuta di Cristo, la Sicilia era contesa da due grandi potenze, quasi coetanee, per le sue ricchezze e la sua posizione centrale nel Mediterraneo. La costa occidentale era sosta obbligata di approvvigionamento di acqua e viveri per le navi che percorrevano il grande mare da sud a nord, e viceversa. Cartagine era sorta per prima, intorno al 814 a.c., Roma quasi cento anni dopo, intorno al 753 a.c.. La prima, dunque, era in vantaggio nei propri insediamenti in tutta la Sicilia ed in parte dell’Italia meridionale; i due imperi siglarono degli accordi di cooperazione fra il 509 a.c. ed il 279 a.c.. Dopo la sconfitta di Pirro a Malaventum (oggi Benevento) nel 275 a.c. Roma prese il solido controllo dell’Italia centro-meridionale. Nello stesso periodo la Sicilia era divisa fra la città di Siracusa ad est, i Punici ad ovest ed i Mamertini, di origine campana, a Messina. Quando Siracusa decise di espandersi verso nord, i Mamertini chiesero aiuto prima a Cartagine, poi a Roma. L’alleanza, durata tanti secoli, cessò, per l’interesse navale della prima e terrestre della seconda.
Iniziarono così le guerre puniche che durarono per 118 anni fino alla totale distruzione di Cartagine. La prima guerra punica si decise a favore di Roma con la battaglia delle Isole Egadi, il 10 marzo del 241 a.C.
Oggi è possibile ripercorrere la storia di quel periodo visitando luoghi e reperti trovati nel mare tra lo costa di Misiliscemi e le isole Egadi.
Marausa Lido
A pochi metri dalla costa sabbiosa di Marausa Lido, nel 1999, è stata rinvenuta e poi recuperata, una nave oneraria (ovvero nave da carico, nave mercantile) romana risalente ad un periodo fra il III ed il IV secolo D.C. , durante il quale Roma aveva stabilmente preso il controllo del Mediterraneo sfruttandolo per i suoi traffici commerciali.
Nella spiaggia di Marausa sfocia il torrente Misiliscemi, quando le sue acque sono abbondanti, aprendosi la strada fra dune di sabbia. In passato il Misiliscemi era navigabile e, probabilmente, le imbarcazioni romane risalivano per qualche centinaio di metri il torrente per attraccare e scaricare le merci.
Il mare degrada molto lentamente ed è luogo perfetto per le famiglie con bambini piccoli che possono divertirsi senza pericolo nei pochi centimetri in acqua; nella lunga spiaggia di circa 3 km c’è anche un lido attrezzato con sdraio ed ombrelloni.
Gli amanti del kiteserf trovano il luogo ideale in questo mare per le loro evoluzioni.
È possibile anche noleggiare un gommone e scoprire la costa vista dal mare, o avventurarsi fino alle Isole Egadi (Favignana è a 9 miglia nautiche da Trapani e Marsala, Levanzo a 7 miglia nautiche da Trapani, Marettimo dista 20 miglia nautiche dalla costa trapanese).
Nel litorale si incontra la Torre di Mezzo del XVI secolo, così chiamata perchè posizionata fra la Torre di San Teodoro e la Torre di Nubia).
A Marausa lido trovi Hotel, case vacanze, bar, pizzerie e ristoranti.
Mozia (o anche Mothia, Motya)
Sita sull’isola di San Pantaleo nella riserva naturale orientata Isole dello Stagnone di Marsala, Mozia fu un’antica città fenicia già dal XII secolo a.C. Fu presa e distrutta intorno al 400 a.C. da Dionisio di Siracusa durante la conquista delle città elime e puniche della Sicilia occidentale.
Dopo la battaglia delle isole Egadi del 241 a.C. i romani controllavano tutta la Sicilia ad eccezione di Siracusa, e si ritiene che Mozia fosse quasi del tutto abbandonata, viste le pochissime tracce rinvenute dei nuovi conquistatori.
Agli inizi del ‘900 Joseph Whitaker acquistò l’intera isola, grazie ai proventi della produzione del vino marsala. Con lui iniziarono i primi scavi archeologici. Uno dei più famosi ritrovamenti è il Giovinetto di Mothia conservato sull’isola nel museo Whitaker.
È possibile raggiungere l’isola di Mozia con dei barchini da due punti autorizzati sulla terraferma, oppure utilizzare una via appena sotto il pelo dell’acqua che da nord a sud raggiunge l’isola quasi in linea retta.
Tutto intorno il litorale dello Stagnone è possibile usufruire di servizi per tour in barca, noleggio canoe, e windserf, oltre che trovare ospitalità nelle varie strutture ricettive, o gustare qualche buon piatto.
Museo archeologico regionale Lilibeo Marsala – Baglio Anselmi
Nel museo è esposta la nave romana rinvenuta nel 1999 al lido di Marausa, insieme ad una nave punica da combattimento, lunga 35 metri, risalente al periodo della battaglia delle Egadi del 241 a.C. Quest’ultima fu individuata nel 1971 all’imboccatura nord dello Stagnone di Marsala, presso l’isola Longa.
Sono entrambi due reperti, unici al mondo, che ci hanno fatto conoscere le tecniche di costruzione navale di punici e romani, oltre a confermare e approfondire le conoscenze sulle relazioni commerciali tra la Sicilia e l’Africa di quei periodi storici.
Accanto al museo si trova lo scavo archeologico della città di Lilibeo, sottostante la città di Marsala. Diodoro Siculo (storico del 49 a.C.) racconta che furono i punici scacciati da Motya a fondare questa antica città (Lilybaeum per i romani). La città era fortificata e riuscì a resistere ai successivi assedi di Dionisio e Pirro. Dopo gli accordi di pace fra Cartagine e Roma, Lilibeo divenne un importante centro commerciale, tanto da essere definita splendidissima civitas.
A Marsala da non perdere anche il parco delle cave, quasi una città nascosta di particolare architettura creata dai cavatori dei conci di tufo.
Non mancano in città strutture ricettive e di ristorazione.
Museo Ex Stabilimento Florio a Favignana
Proseguendo l’itinerario punico romano è d’obbligo vedere i rostri che, montati sulle navi da guerra romane, contribuirono alla sconfitta dei cartaginesi nella già citata battaglia delle Egadi nella prima guerra punica. Di metallo e con forma di sperone venivano utilizzati per sfondare le fiancate delle navi nemiche durante lo speronamento.
Ne sono stati rinvenuti in buon numero nel tratto di mare fra Misiliscemi e le isole Egadi, e sono tutt’oggi conservati nel museo archeologico dello Stabilimento.
La tonnara di Favignana ha una storia antichissima e dal 1878 in avanti conobbe una storia floridissima con l’arrivo di Ignazio Florio, di cui godettero gli abitanti e l’isola tutta.
Nel periodo estivo è possibile visitare lo stabilimento con il suo contenuto storico della tonnare e le tecniche di pesca; nella parte archeologica è possibile assistere ad una video proiettato su tre lati di una grande sala che racconta la battaglia delle Egadi, i suoi personaggi e le strategie adottate. Il video introduce alla visita dei tanti reperti custoditi.
Le coste dell’isola sono una costellazione di cale e spiagge tutte da scoprire. L’isola ha una naturale apertura al turismo ed offre tutti i servizi necessari.
Aera archeologica di Case Romane a Marettimo
Si legge dell’isola di Marettimo per la prima volta negli scritti del greco Polibio (203-120 a.C). Il suo nome era Hierà Nèsos, ovvero Isola Sacra. Pare che proprio a Marettimo, scelta per la natura sacra che veniva riconosciuta all’isola, fu siglato l’accordo di pace fra Roma e Cartagine uscita sconfitta dalla prima guerra punica.
Così lontana dalla terraferma, eppure così verde e piena di vegetazione, grazie alle sorgenti di acqua dolce presenti anche in quota. Una vera e propria montagna sul mare; percorrendo i suoi sentieri puoi imbatterti in mufloni, cervi e conigli selvaici; nidificano acquile, falchi pellegrini, gheppi e barbagianni.
Dopo la battaglia punica delle Egadi i romani risiedettero per un lungo periodo sull’isola essendo un privilegiato punto di osservazione per il passaggio delle imbarcazioni in questo tratto di mare.
A 250 metri, circa, sul livello del mare, sul lato est dell’isola, i romani hanno edificato un presidio militare (datato intorno al 150 a.C.). Il particolare sistema di costruzione in opus quasi reticulatum rispecchia quanto è possibile vedere in tante costruzioni dell’antica Roma. Nel sito ci sono anche strutture del quarto secolo d.C. di un antico culto delle acque ed una chiesetta del XI secolo voluta da monaci Basiliani di lingua greca.
Nel paese di Marettimo si può visitare il piccolo museo del mare, ricco della storia e l’arte del pescare isolano.
Le acque cristalline della riserva marina delle Egadi, ed in particolare quelle attorno l’isola di Marettimo, sono ineguagliabili.
Per godere delle meraviglie della costa suggeriamo un tour in barca per visitare le molteplici grotte affioranti e poter fare il bagno nelle cale più protette ed inaccessibili da terra.
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ideazione e scrittura: Gianfranco Licata | ASSO Informatica Snc